Parte l’operazione Bonus Nido 2020, che quest’anno mette in palio fino a 520 milioni di euro di contributi, 190 milioni in più rispetto al budget 2019. Inps ha pubblicato l’attesa circolare con le nuove istruzioni per la presentazione delle domande di rimborso delle rette di iscrizione agli asili o le spese sostenute per l’assistenza domestica di bimbi fino a tre anni affetti da gravi patologie.
Il bonus
Giunto alla sua quarta edizione il bonus cresce fino a 3.000 euro annui (272,72 al mese) per i nuclei familiari con “Isee minorenni” non superiore ai 25mila euro, si passa poi a un tetto di 2.500 euro (227,27 al mese) per i nuclei con Isee compreso tra 25 e 40mila euro, e si arriva fino a 1.500 euro per le famiglie con Isee sopra i 40mila euro. Il bonus è riconosciuto in undici mensilità sulla base delle domande presentate dai genitori. L’importo minimo è di 136,37 euro mensili, che vengono pagati dal mese di presentazione della domanda anche se la dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) che attesta l’Isee minorenni non è acclusa. Se in un secondo momento la documentazione presentata dai genitori attesterà che la fascia di Isee è adeguata i rimborsi mensili potranno essere aumentati. I rimborsi possono essere incassati su conto corrente bancario o postale, oppure su card prepagata con Iban.
Come si fa domanda
Sono tre i canali previsti dalla circolare Inps per la presentazione delle domande. Il primo è direttamente sul sito web dell’Istituto, cui si accede con il Pin Inps, una identità Spid o una carta nazionale servizi (Cns). Il secondo è il contact center, che si può chiamare da telefono fisso al numero verde gratuito 803164 o da telefono cellulare al numero 06.164164, a pagamento e se in possesso di Pin. Terza via i Patronati, tramite i servizi telematici offerti in queste sedi anche senza Pin. Via semplificata per i genitori che hanno già ricevuto il Bonus Nido nel 2019 (con almeno una mensilità pagata tra settembre e dicembre), in questo caso la domanda verrà precompilata sulla base delle informazioni già date all’Inps.
Le ricevute da presentare
Le ricevute di pagamento delle rette da rimborsare possono essere presentate entro il 1° aprile 2021, se non disponibili subito al momento della domanda e i rimborsi, che arriveranno solo dopo. Non cambiano le modalità di allegazione delle ricevute: si può utilizzare l’App “Inps mobile” con la funzionalità “Bonus Nido” con telefono cellulare o tablet. Con la domanda si dovrà anche indicare il numero di mesi di frequenza al nido tra gennaio e dicembre 2020 per i quali si intende chiedere il rimborso.
Chi può chiedere il Bonus
I genitori devono avere la cittadinanza italiana, oppure di uno Stato Ue o, ancora, se extracomunitari, devono avere un permesso di soggiorno di lungo periodo. Se il Bonus è richiesto da un genitore che non fa parte del nucleo familiare del bimbo il beneficio non potrà superare i 1.500 euro annui (136,37 euro mensili). Il Bonus non è cumulabile con la detrazione fiscale per la frequenza degli asili Nido: il genitore dovrà autocertificare al momento della domanda il rispetto di questa condizione. E al momento della domanda viene preso come riferimento l’Isee minorenni in corso di validità fino al mese precedente.
Tetto ai rimborsi
Come per l’anno scorso anche il Bonus Nido 2020 verrà erogato fino a esaurimento del budget, che la legge di Bilancio ha elevato a 520 milioni. Dunque varrà l’ordine di presentazione cronologico delle domande. Ma con una novità: Inps accoglierà con riserva un numero superiore di domande rispetto al limite massimo atteso in via prospettica poiché la calibrazione del Bonus sulla base degli Isee minorenni può consentire margini di risparmio che, in una fase successiva, potranno essere utilizzati per rimborsare le richiesta di pagamento rette asili (o assistenza domiciliare) anche ad alcune famiglie ammesse con riserva.
Il Bonus compie quattro anni
Quest’anno il Bonus Nido cresce, come detto, fino a un massimo di 3mila euro annui. Si era partiti nel 2017 con mille euro, poi saliti a 1.500 nel 2018. Questo nuovo aiuto alle famiglie ha vissuto una fase di avvio lenta, anche per le complicazione di implementare tutte le procedure amministrative necessarie per il riconoscimento della documentazione e delle ricevute per i rimborsi. Nel 2017 la spesa a consuntivo fu di appena 5,8 milioni, si salì a 75 milioni nel 2018. Secondo la Relazione tecnica della legge di Bilancio, a ottobre 2019 le domande presentate erano 280.013, per un budget prenotato di 265,2 milioni. Per il biennio 2019-2020 il numero attuale di posti disponibili è di 350-360mila.