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Con l’approvazione da parte del Governo, del decreto legislativo del 18 novembre, si da il via in modo pieno all’assegno unico universale, che ridisegnerà completamente, il sostegno alle famiglie con figli.
La misura sostituisce le attuali previsioni di sostegno alle famiglie e natalità con esclusione del bonus nido.
Partendo dai lavoratori dipendenti e pensionati, che non vedranno più sulla propria busta paga o pensione, i vecchi importi di sostegno alle famiglie, sostituiti dall’assegno unico.
Per prima cosa, bisogna precisare quali sono i soggetti interessati, che riguarda una platea di circa 7.500.000 famiglie.
Il nuovo assegno è indirizzato a tutte le famiglie con:
con figli minori a carico | a chi esercitala responsabilità genitoriale, in assenza di genitori |
con gestanti dal 7° mese | |
con figli disabili | in questo caso non ci sono limiti di età |
con figli maggiorenni fino a 21 anni | in questo caso, è possibile riconoscere l’assegno direttamente al figlio, per favorirne la maggior autonomia |
*in caso di divorzio o separazione al genitore affidatario, a entrambi i genitori in caso di affidamento congiunto
C’è da precisare però che per i figli maggiorenni, l’assegno verrà riconosciuto solo nel caso in cui il figlio frequenta un corso di laurea, segua un percorso di formazione scolastica o professionale, svolga servizio civile o un tirocinio, sia registrato come in cerca di lavoro presso un centro per l’impiego o un’agenzia per il lavoro e non deve aver percepito un reddito superiore a 8.000 euro annui.
In questi ultimi anni, il welfare per le famiglie è stato arricchito da vari benefici affidati a soggetti diversi cosa avverà con l’assegno unico
L’ASSEGNO UNICO E UNIVERSALE assorbirà tutti gli attuali benefici economici per le famiglie con figli, semplificando in un unico strumento universale il sostegno alle famiglie, che sostituirà da marzo 2022:
- assegni per i nuclei familiari
- bonus bebè (da 80 a 160€)
- bonus mamme domani (800€)
- assegni nucleo familiare
- fondo di sostegno alla natalità
- detrazioni fiscali per figli a carico
La determinazione dell’importo spettante avrà come base di calcolo l’indicatore ISEE, e varia da un importo minimo di € 50 ad un massimo di € 175 a figlio, l’importo massimo sarà riconosciuto alle famiglie con ISEE inferiore a € 15.000, l’assegno si ridurrà progressivamente, fino a raggiungere il minimo per chi ha un ‘ISEE maggiore di € 40.000 o non ha presentato la DSU per ottenere l’ISEE.
Sono poi previste delle maggiorazioni, commisurate al valore ISEE. Oltre alle altre casistiche previste che rendono l’assegno modulato sulla base dell’ISEE, dell’età dei figli e di altre componenti.
Nella tabella sottostante sonno indicati le varie situazioni.
da 50€ a 175€ a figlio dal 3° figlio 260€ | per ISEE fino a 15.000€ |
100€ forfettari e per 4 fiigli o più | ISEE fino a 15.000€ |
da 50€ a 65€ dal 3° figlio | ISEE oltre i 40.000€ |
30€ di maggiorazione | se entrambi i genitori lavorano |
maggiorazione di 20€ a figlio | giovani madri fino a 21 anni |
da 25€ a 85€ | per i figli da 18 a 21 anni per ISEE fino a 15.000 |
105€ | disabile minore non autosufficiente |
95€ | disabile minore (disabilità grave) |
85€ | disabile minore (disabilità media) |
da 85€ a 25€ | figlio disabile maggiorenne in base all’ISEE |
1 – presenta la DSU per ottenere l’ISEE, che consentirà di massimizzare il valore del proprio assegno unico.
2 – fai domanda all’INPS, è consigliabile rivolgersi a un patronato e inoltrare la domanda entro febbraio, per ottenere prima il proprio assegno unico.
Per i primi due mesi del 2022, si riceveranno ancora in busta paga le detrazioni e gli assegni familiari.
Da marzo in poi, l’assegno verrà pagato direttamente dall’INPS sul conto corrente del cittadino, che bisognerà fornire al momento della domanda.
Quindi, da marzo, le detrazioni e gli assegni familiari, che prima venivano riconosciute dal datore di lavoro, transiteranno nel nuovo assegno unico, pagato direttamente dall’INPS. Chi non farà domanda non riceverà alcun assegno.
Il nuovo istituto avrà vigenza da marzo a febbraio dell’anno successivo e bisognerà presentare, per ogni annualità una nuova domanda.